Cosa accade al risparmio previdenziale accumulato nel fondo pensione nel caso di premorienza, cioè di decesso prima della maturazione dei requisiti utili al pensionamento?
In questo articolo vedremo qual è il destino di questo capitale e chi sono i soggetti che possono vantare dei diritti sullo stesso, facendo richiesta del riscatto per premorienza.
Scopriremo, poi, in che modo è possibile designare uno o più soggetti nel caso in cui l’aderente desideri destinare questa forma di riscatto a soggetti diversi dagli eredi testamentari o legittimi.
Infine, a decesso avvenuto, scopriremo qual è la procedura per richiedere il riscatto al Fondo Telemaco.
Cosa succede se il lavoratore iscritto al fondo pensione muore prima del pensionamento?
Nelle valutazioni circa il proprio futuro previdenziale è importante prendere in considerazione anche eventi drammatici, quali la morte prematura ancora in età da lavoro.
Il legislatore in materia di previdenza complementare, e dunque anche di fondi pensione, all’art. 14, comma 3, del D.Lgs. 252/2005 prevede:
“In caso di morte dell’aderente a una forma pensionistica complementare prima della maturazione del diritto alla prestazione pensionistica l’intera posizione individuale maturata è riscattata dagli eredi ovvero dai diversi beneficiari dallo stesso designati, siano essi persone fisiche o giuridiche.”
In sostanza, in caso di premorienza, cioè di decesso prima di maturare il diritto a ricevere la pensione integrativa da parte del fondo, il capitale fino a quel momento accumulato, comprensivo dei rendimenti e al netto di imposte e costi di gestione, non viene perso ma viene riconosciuto agli aventi diritto, che possono essere:
- in primo luogo, i soggetti designati dall’aderente stesso, che possono essere sia persone fisiche sia persone giuridiche (cioè società, fondazioni, ecc.);
- gli eredi testamentari, nel caso in cui non siano stati indicati dei beneficiari;
- se manca un testamento, gli eredi legittimi, coloro cioè che vengono individuati come eredi dal Codice Civile all’articolo 565 (coniuge, discendenti, ascendenti cioè genitori e nonni, fratelli, sorelle e gli altri parenti fino al sesto grado).
In assenza di tali soggetti, la posizione resta definitivamente acquisita al fondo pensione e viene suddivisa tra tutti gli altri aderenti.
Come designare un soggetto beneficiario in caso di premorienza?
Come visto, in caso di mancata designazione dei beneficiari il riscatto per premorienza spetta agli eredi. Se il lavoratore vuole destinare il montante accumulato a soggetti terzi, dunque, è importante indicarli al fondo pensione.
Per quanto concerne il Fondo Telemaco, i soggetti aventi diritto al riscatto in caso di premorienza possono essere designati accedendo con le proprie credenziali all’Area riservata e cliccando sulla voce di menu “Soggetti designati”, dove sono automaticamente indicati gli eredi legittimi.
Oltre ai soggetti designati, nella stessa pagina è possibile decidere in quale percentuale dividere la posizione, fermo restando che la somma deve essere sempre uguale a 100.
Se si desidera designare esplicitamente dei soggetti per una percentuale di beneficio totale inferiore al 100% è necessario inserire, per la percentuale residua, anche gli eredi legittimi. In quest’ultimo caso, è sufficiente inserire solo nel campo cognome il valore “eredi legittimi” e la corrispondente percentuale di beneficio.
Una volta completato il percorso bisogna stampare, firmare la designazione e inviarla a Telemaco:
- in originale tramite raccomandata A/R all’indirizzo Via Luigi Bellotti Bon, n. 14 – 00197 Roma;
- a mezzo PEC all’indirizzo fondotelemaco@pec.it.
Telemaco, una volta ricevuto il modulo firmato, provvederà ad aggiornare la designazione dei soggetti aventi diritto al riscatto in caso di premorienza.
Ricordiamo, infine, che ogni nuova designazione sostituisce la precedente effettuata dall’associato.
Come richiedere il riscatto per premorienza al Fondo Telemaco?
Nel caso si verifichi la premorienza dell’aderente, e una volta accertato il proprio diritto, il soggetto (o i soggetti) destinatario del riscatto deve compilare la scheda per la richiesta di riscatto da parte dei soggetti designati/eredi.
I dati da indicare sono quelli del beneficiario/erede e quelli dell’aderente deceduto, oltre all’IBAN su cui accreditare la prestazione una volta espletate le opportune verifiche.
Alla scheda occorre allegare una serie di documenti, nel dettaglio:
- certificato di morte;
- atto notorio o dichiarazione sostitutiva di atto notorio, autenticata ai sensi dell’art. 21 del DPR 445/2000, da cui risulti evidente l’esistenza e le generalità degli eredi e se al momento del decesso vi era o meno una causa di separazione o sentenza di divorzio con il coniuge superstite (solo in caso di richiesta di riscatto da parte degli eredi);
- fotocopia del documento di identità e del codice fiscale di ciascun soggetto designato/erede;
- in caso di soggetti designati/eredi minori, autorizzazione del giudice tutelare a riscuotere la quota di loro competenza; l’autorizzazione dovrà fare riferimento specificatamente al controvalore maturato dall’aderente presso il fondo;
- documentazione attestante la titolarità del conto corrente rilasciata dalla Banca o dalle Poste;
- nel caso di conto estero, il codice BIC/SWIFT, la denominazione e l’indirizzo/nazione della banca estera di accredito:
- copia autentica del testamento, nel caso di eredi testamentari o designazione testamentaria;
- modulo informativa sulla privacy ai sensi del Regolamento UE 2016/679, firmato da ciascun soggetto designato/erede.
Scheda e allegati possono essere inviati al Fondo Telemaco:
- in originale tramite raccomandata A/R all’indirizzo Via Luigi Bellotti Bon, n. 14 – 00197 Roma;
- a mezzo PEC all’indirizzo fondotelemaco@pec.it.
In caso di più persone coinvolte, è possibile autorizzare un soggetto designato/erede a riscuotere la quota spettante ad altro soggetto, fornendo idonea autorizzazione con firma autenticata.
Approfondisci alla nostra pagina dedicata alle Prestazioni prima del pensionamento